Le 7 convinzioni errate dei clienti - Web Design

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Web master e web designer - i 7 errori dei clienti, convinzioni sbagliate

1 - Andiamo online quando è tutto perfetto

I grandi Guru dicono:“Move before you’re ready” che significa “muoviti prima di essere pronto”! Statisticamente chi fa le cose solo quando sono perfette non fa nulla. Attendere che tutto sia perfetto è anche una forma di autosabotaggio molto diffusa.

Non voglio dilungarmi su questo concetto di autosabotaggio ma in breve, un nuovo progetto, una volta messo online dovrà dimostrare se funziona o no. Il proprietario del progetto rimanda la messa online con la scusa del “tutto perfetto” perché ha paura che non riscuota successo e i suoi sogni si infrangano. Tendere alla perfezione è importantissimo ma farsi bloccare dalla perfezione è un errore in cui incappiamo tutti. Questo è il primo grande errore che fanno i clienti, dire “andiamo online quando il sito o l’ecommerce sarà perfetto”, oppure “voglio che sia tutto perfetto”. Non esiste un progetto online senza senza bug, io scopro bug e malfunzionamenti su siti di grande calibro, Facebook stesso è pieno di bug anche se dispone di un team di programmatori da fantascienza. E’ fisiologico nel web che cambia di continuo avere bug. Quando la Web Agency sviluppa un ecommerce usa un CMS, dei componenti, dei plugin, dei moduli di terze parti, un tema grafico che devono tutti convivere insieme, essere aggiornati e compatibili tra loro necessiterà di essere costantemente sistemato e aggiornato. Ecco perché più un progetto è semplice più avrà un futuro. Ecco perché deve essere semplice ed andare online. Intanto che tu insegui la perfezione e litighi coi programmatori i tuoi concorrenti ti stanno passando sopra le orecchie!

2 - La sindrome del sipario

I clienti credono che il mondo sia lì ad aspettare che il loro progetto vada online. Vogliono implementare una miriade di funzionalità, vogliono che il giorno della messa online i clienti trovino tutto quello che serve. Questo porta i progetti a diventare complessi e farraginosi. Spesso i clienti, messo il progetto online,  scoprono che la metà delle funzionalità implementate nel sito sono da rivedere o da sospendere. Tante sono funzionalità crate sulla carta ma slegate dalla realtà delle esigenze. Una volta online scopriremo che altre funzionalità erano più importanti di quelle per cui abbiamo speso soldi…quali possono essere queste funzionalità più importanti? Ad esempio la parte di SEO senza la quale il progetto non ha senso o la semplicità…lavorare sulla semplicità. Tante implementazioni al lato pratico non servono, oppure complicano le cose o non fanno quello che dovrebbero fare. I più grandi progetti online, da Facebook ad Amazon sono partiti con 3 funzioni in croce e sono cresciuti NON in base a quello che il proprietario della piattaforma aveva in mente MA in base alle reali esigenze dei clienti. Invece il semplice sito dell’hotel sembra che debba avere 100mila tool…perché? Perché tutti i grandi lavorano sulla semplicità e chi ha un progetto semplice lo vuole complicare? Piantala di pensare che siano tutti li ad aspettare te, metti il tuo progetto online e lavoraci sopra.

3 - Allunga, stringi, è troppo grande, è troppo piccolo, è troppo verde è troppo rosso…

Grandi agenzie di web design mettono a disposizione i loro template con le loro regole grafiche di leggibilità, scalabilità, accenti di colori e distribuzione degli spazi. Sono template grafici rodati da anni e debuggati che tengono conto di una moltitudine di fattori. Leggibilità, compatibilità con le device, scalabilità ecc ecc. Molti clienti che ovviamente non fanno di lavoro i webdesigner, chiedono al loro web master di fare tutta una serie di modifiche, basate sui loro gusti personali, che hanno come risultato il trasformare un progetto grafico che ha un senso, una logica e un funzionamento in un accrocchio di colori, dimensioni e spazi. Quando vado ad acquistare una macchina non chiedo al concessionario di allargare i fari, perché i fari sono studiati per quel design e per illuminare correttamente  lo spazio; non chiedo di fare delle gobbe sul cofano per renderlo più aggressivo. Certo, alcuni lo fanno…comprano una macchina e la truccano e infatti quanti casi di macchine ridicole con spoiler, decalcomanie e “codini di scoiattolo” sullo specchietto troviamo in giro? E’ difficile (e molto costoso) customizzare una macchina in modo davvero stiloso…nella maggior parte dei casi era meglio non toccarla.

4 - Se hai tempo libero comprati un Sudoku

Molti clienti modificano il loro sito perchè il web master ha dato loro questa facoltà. Io sono uno di quelli, voglio che i miei clienti possano aggiornare i test, inserire news e articoli e immagini alla galleria in autonomia. Il problema è che molti esagerano e iniziano a modificare tutto. Confondono il loro sito web in un giochino di società…nel solitario che si faceva con le carte per trascorrere del tempo, o con un cruciverba. Quando entri nel loop delle modifiche non ti fermi più; è come il lifting che fanno le donne…da cosa nasce cosa e ti ritrovi senza accorgertene con un sito pieno di rughe, inespressivo. Se hai tempo libero corri o fai un cruciverba o dedicati alla tua famiglia ma non giocare con il tuo sito web.

5 - Non sai quello che non sai

Quando il tuo web designer ha inserito un’immagine come sfondo forse l’ha anche rinominata con un nome seo e ha inserito i tag alt e title con keywords seo. Arriva il cliente e cambia l’immagine, l’immagine si chiama ora con una parola che non non c’entra niente anzi magari riporta il nome di un altro sito o il nome del fotografo. L’immagine non ha più i tag e tu stai distruggendo l’ottimizzazione del tuo sito senza saperlo. Puoi cambiare le url del tuo sito senza sapere che Google non troverà più la pagina e darà errori e verrai cacciato dall’indice di Google senza saperlo. Sono solo degli esempi semplici.

Chi non lavora in una web agency e non fa il web master NON sa che esistono cose al di la di ciò che si vede sul sito e che hanno grande influenza sul progetto. Quando non sai quello che non sai sei inconsapevolmente incompetente e puoi fare grandi danni.  Se “sai che non sai” sei consapevolmente incompetente e puoi lasciar perdere o studiare.

6 - La semplicità vince 1000 volte

E’ chiaro ormai che le app, gli ecommerce e i siti web che funzionano sono quelli che fanno BENE una cosa SOLA. Mi piace sempre ricordare un amico che mi disse:“Il chirurgo quando opera usa il bisturi, non usa un coltellino svizzero”. Questo è un problema con cui si stanno scontrando anche grossi portali dove puoi prenotare una stanza, ma anche prenotare un taxi, o un aereo o un’escursione. Il risultato è caotico e non appena il navigatore trova un alternativa semplice e funzionale la coglie. Giusto per fare un esempio pensate al sito dell’Hotel che vi da anche le previsioni del tempo, il box pre prenotare gli sci, la situazione dei passi e tantissimi link utili (leggi inutili). Tutto questo ovviamente assemblato in una pagina che sembra la stanza di uno di quegli accumulatori seriali che raccolgono roba e non buttano via niente! Lavora sulla semplicità.

7 - Pagare per avere ragione

Alcuni clienti pagano il webmaster non per essere guidati in un percorso di successo sul web ma per avere ragione, pagano perché gli si dia ragione! L’atteggiamento sottile tende sempre al “ti pago quindi fai quello che dico…” oppure “…il sito è mio quindi lo voglio verde, pago quindi ho ragione”. Mi dispiace molto per questo tipo di clienti e ancor più per i poveri webmaster che ci devono lavorare. I progetti a cui ho lavorato che hanno avuto più successo sono quelli dove il cliente ha detto “pensaci tu, io ho altro da fare”. Nel 99% dei casi i clienti di un web master non sono dei web master ma sono dei falegnami, degli avvocati, dei manager d’impresa, dei chirurghi, degli architetti, degli ingegneri; per quale motivo pagare un web master se vogliono loro stessi essere dei webmaster? Fare un corso per web master non sarebbe più indicato?

 

Conclusioni

Il lavoro del webmaster, del web designer del seo manager sono delle professioni. Il mio consiglio è quello di trovare una buona web agency, un buon consulente con esperienza e un buon portfolio e a quel punto pagarlo per farsi guidare e non per altro. Come di consueto il mio linguaggio è piuttosto diretto e talvolta può suonare arrogante e chiedo scusa a chi si fosse sentito offeso dalle mie affermazioni tuttavia non dimentichiamo che parliamo di lavoro ed è bene essere chiari :-)

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