E noi ingenui che mettiamo like col dito!
- Web developing
- 22 marzo 2019
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Devo ammettere che il mio è un punto di vista privilegiato. Poter lavorare giorno dopo dopo giorno a progetti sempre diversi al fianco di nuove e vecchie aziende, a progetti maturi e start-up mi permette di avere una visione panoramica di come le cose si sono evolute negli ultimi 3 anni.
Cosa è cambiato e cosa è rimasto uguale? Quali sono le strategie nuove e vecchie che funzionano? Chi vince e chi perde?
Partiamo dal concetto che i siti web sono ancora fatti in Wordpress, Joomla, Bootstrap e gli ecommerce in Prestashop e Woocommerce come era 3 ani fa. Le tecnologie sono rimaste uguali, i browser anche , i database sono sempre in Mysql e mia nonna continua a mettere il formaggio anche sul risotto alla pescatora!
I Template si sono evoluti molto e sono ora 100% mobile friendly…3 anni fa si parlava ancora di “versione mobile” oggi è da ridere. Non esiste una versione mobile di un sito è il sito che si plasma a seconda della device e a seconda del template scelto dall’agenzia lo può fare bene o male.
I social c’erano 3 anni fa e sono rimasti più o meno uguali, Facebook e Instagram sono i più noti, i giovani usano Instargram e i vecchietti Facebook.
Ma allora cosa è cambiato?
L’Italia ci è arrivata anche lei, malgrado fossimo tra gli ultimi in Europa e i più lenti come infrastrutture di connessioni. Ci è arrivata ad essere un paese dove la gente e le aziende usano internet al 100% … siamo tutti su internet e sui social, ben fatto, ottimo lavoro! Questo ha portato il grande cambiamento perchè ora che siamo tutti “in piazza” siamo tutti appiattiti e nascosti nel marasma dei risultati di Google, delle tonnellate di informazioni tutte uguali che arrivano sui Social e la nostra idea stupenda o il nostro prodotto stupendo sono carne da macello per Marketplace e Ecommerce e Bot automatici.
Immaginate se ci fosse un’unico centro commerciale per tutta Italia e i negozi fossero tutti li, ognuno che urla per farsi vedere, negozi ad ogni angolino, sul tetto, nei controsoffitti, nei corridoi e tutti che cercano di attirare l’attenzione della gente che cammina alla ricerca di una review positiva…alla ricerca di stelline.
Ognuno sventola il suo banner, il suo sales funnel, il suo ebook e ci tira addosso la sua newsletter. Google e Facebook propongono campagne pubblicitarie a tutti gli utenti, se pubblichi un post dicendo “grazie a tutti per gli auguri di compleanno” Facebook ti chiede se vuoi pubblicizzarlo con soli 3 euro al giorno promettendoti migliaia di visualizzazioni.
Ecco cosa è cambiato: che oggi non è più un problema avere un bel sito, un bel profilo social, acquistare una lista di potenziali utenti, iscriversi a Booking o Tripadvisor o mettere il proprio monolocale su Air b&B.
E’cambiato che oggi ci sono molti più bot di quello che pensiamo. Molti profili social sono automatici, ci mettono like, ci inviano messaggi, ci seguono e poi ci un-seguono automaticamente; interagiscono in modo seriale con migliaia e migliaia di utenti e noi ingenui che mettiamo like col dito!
Il problema è che essendo tutti online, molti coi loro bot automatici e il loro trucchetti, il nuovo obiettivo è diventato farsi trovare, emergere dalla massa, differenziarsi.
Prodotti di valore seppelliti
In passato se costruivi sedie di qualità diventavi famoso nella tua città, poi nella tua provincia e poi nella tua regione. Una startup che entra ora con un prodotto di qualità e vuole venderlo online entra in gara su un campo globale dove i suoi concorrenti lavorano da anni e farsi breccia non è affatto facile. Diciamo che 50 anni fa non aprivi un panettiere se ce ne erano già 2 nel tuo paesino; oggi la gente non si rende conto che sta aprendo un panettiere dove ci sono già 100o panettieri. Questo perchè l’online è impalpabile e non circoscrivibile.
La stretta dei Marketplace
Un’altra cosa che è cambiata, o meglio si è evoluta all’inverosimile è il predominio dei Marketplace che, non solo distruggono i piccoli operatori ma si mangiano tra di loro. Se produci camicie artigianali le vendi sul tuo ecommerce. Cercando camicie artigianali online scopri che ci sono altri commerce, ecommerce che aggregano produttori di camicie, ecommerce che aggregano ecommerce che aggregano produttori di camicie. Poi c’è Amazon, Zalando, Yoox ecc ecc. Per vendere la tua camicia scopri che la devi mettere su un marketplace che però ti chiede una commissione sulla vendita. Ti concentri allora sul marketplace che ti fa vendere e viene un momento in cui le tue camicie le vendi solo li. Viene il momento in cui devi abbassare i prezzi per venderle perchè ci sono altri competitor agguerriti. Le commissioni e il ribasso erodono il tuo margine e tu ti chiedi se non sia meglio andare a zappare i campi. Nel frattempo il proprietario del Marketplace sta guadagnano un sacco di soli…ma non è proprio tranquillo perchè un Marketplace più grosso se lo sta per mangiare. Chi lavora nel turismo con Hotel e Case vacanza conosce bene questo meccanismo.
Chi vince?
Chi vince in tutto questo? Chi vince in un mondo così appiattito e globale? A mio avviso vincono i 2 estremi. Vincono i grossi Marketplace come Zalando e Amazon che hanno budget giganteschi che gli consentono di emergere nei motori e nei social, di fare grandi strategie e offrire servizi avanzatissimi. Vince chi non sta a questo gioco o lo fa a modo suo, chi ha ovviamente un prodotto o un servizio vero, che non sia un bluff. Vince chi opera nel suo settore con grandi competenze e che ha dietro servizi veri. Chi sa proporre il suo prodotto con passione reale e amore. Tutti gli altri…chi sta nel limbo perde.
Per concludere posso confermare che le strategie che funzionano sono ancora:
- Il copy writing di qualità, scrivere e condividere informazioni uniche e di valore che siano davvero utili ai potenziali clienti.
- I sales Funnel: profilare la proposta su potenziali clienti partendo dai loro interessi e dialogare con loro.
- I Social: Coccolare i propri follower con contenuti di valore, non inseguire la quantità, essere trasversali e fantasiosi.
Buon lavoro Graziano De Maio