SEO: Motori di ricerca e intelligenza artificiale - Differenze, futuro, esempi
- Seo
- 6 dicembre 2024
Indice dei contenuti
Siamo nel pieno della rivoluzione determinata dall’uso dell intelligenza artificiale come motore di ricerca. Ormai usiamo ChatGPT, Gemini, Copilot, nella nostra routine quotidiana sia per lavoro che in ambito personale. A breve i sistemi iOS avranno a bordo una loro l’intelligenza artificiale. Forse tra poco tempo una ricerca tradizionale potrebbe sembrarci una cosa arcaica.
Quali sono le differenze principali tra una ricerca su un motore come Google, Yahoo o Bing rispetto a una ricerca su una piattaforma di intelligenza artificiale?
La ricerca sui motori di ricerca e la ricerca su piattaforme di intelligenza artificiale sono due tipologie di ricerca con differenze molto importanti.
La ricerca sui motori di ricerca:
Sui motori di ricerca inseriamo una query e possiamo scorrere tra i risultati cercando una fonte che ci interessi; quindi possiamo entrare nel sito, tornare indietro alla ricerca e rientrare in un altro sito; leggiamo velocmente le prime righe per capire se siamo nel posto giusto, approfonsdiamo la ricerca aggiungendo keywords alla ricerca: di fatto stiamo leggendo degli articoli. E’ esattamente come se entrassimo in una libreria o in una biblioteca alla ricerca di un libro che parli dell’argomento ricercato. Leggi Come funziona Google, l’esempio della Bibliotaca
La ricerca su piattaforme di intelligenza artificiale
Su ChatGpt siamo in una chat dove partiamo con una domanda e iniziamo a dialogare. Restiamo all’interno della stessa interfaccia e se vogliamo affinare la ricerca, mentre nei motori di ricerca dobbiamo aggiungere keyword e sperare di trovare articoli specifici, nell’intelligenza artificiale possiamo cominciare un dialogo ed entrare nel dettaglio. Le casistiche in cui emerge forte il divario tra la qualità di una ricerca sul motore rispetto all’intelligenza artificiale e emergono di volta in volta usandole.
Qui sotto vediamo 2 esempi:
La domanda è: cosa ne sarà della SEO con AI?
Come si può essere menzionati e ricevere visite da una ricerca su una piattaforma di intelligenza artificiale?
Già facendo delle prove abbiamo verificato che ChatGPT menziona le fonti e mostra dei link, vedi esempio qui sotto:
La sfida sarà scoprire come essere una di queste fonti o link. Ma la risposta l’abbiamo già:
- Autorità della fonte (età del sito, quante volte è menzionato e ripostato online ecc ecc)
- qualità e unicità del contenuto (è una copia di altro, è un testo banale e superficiale o approfondisce con esempi e casi.)
- performance del sito (il sito non si vede bene sugli Smartphone, le pagine sono lente nel caricarsi … )
Parliamo di autorevolezza della fonte
Sicuramente questo è uno dei punti cardine; vale anche per il motori di ricerca; come si aumenta l’autorevolezza? E qui torniamo alle normali regole che valgono nei motori come valgono anche nel marketing tradizionale e cioè:
- quante volte siamo menzionati
- come è considerata la nostra presenza Online (attraverso l’analisi di piattaforme multicanale).
Quando faccio i corsi SEO raccomando sempre a chi mi ascolta di pensare sempre alla corrispondente situazione nel marketing che si faceva nell’era pre internet: è notevole rendersi conto che qualsiasi idea abbiamo, anche la più originale ha una corrispondenza con un qualcosa che esisteva anche prima di internet. Ad esempio l’email marketing e cioè l’invio di email ad una nostra lista si faceva anche prima; si inviavano lettere cartacee ai propri clienti con offerte e auguri di Natale. Il volantinaggio è un’altro esempio che oggi troviamo espresso in vari modi nell’era digitale. Gli esempi sono tanti.
Contenuti pertinenti e di nicchia
Vince sempre la regola della specificità: più parleremo di un argomento in maniera specifica entrando nel dettaglio e dimostrando di essere autorevoli per quella specifico argomento più avremo possibilità di essere indicizzati. Del resto lo trovo ovvio. Chiunque saprebbe riconoscere una persona che parla di un argomento in maniera frivola e superficiale da chi veramente conosce l’argomento ed è in grado di entrare nei dettagli con esempi specifici. Lo fa anche l’intelligenza artificiale!
Struttura dei dati.
Sarà importante anche come all’interno del nostro sito distribuiamo i contenuti. Farlo usando una gerarchia, con un ordine logico è il minimo che dobbiamo fare. Questo consente ai sistemi di interpretare la struttura; lo sforzo che dobbiamo fare è quello di immedesimarci nell’utente finale che fa la ricerca dal momento in cui entra nel sito al momento in cui comincia a navigare e trova la soluzione.
Anche qui ci viene in aiuto un esempio: come ti sentiresti ad entrare in una libreria dove i libri sono sparpagliati senza ordinee logica e magari hanno tutti la copertina nera senza scritte? Dovresti aprire ogni libro leggere le prime righe, passare al successivo… impazziresti. Se una libreria è ben organizzata per settori, con libri distribuiti per argomento e in ordine alfabetico la situazione è diversa. Anche l’algoritmo vuole ordine e logica.
Creazione di contenuti di alta qualità
E’ chiaro che se il nostro sito distribuisce contenuti a sua volta generati dall’intelligenza artificiale quest’ultima non troverà niente di interessante. Dobbiamo concentrarci sulla creazione di contenuti basati sulla nostra esperienza. E’ qui che facciamo la differenza, l’algoritmo è ‘affamato’ di esperienze e concetti provenienti da esperti del settore.
Facciamo un esempio: un tecnico informatico è riuscito a risolvere una questione complessa sull’interazione tra 2 server; ha risolto un bug e lo spiega nell’articolo in modo dettagliato con i passaggi e la procedura. Questo sarà il classico contenuto che piacerà a ChatGPT.
Per ora quindi come consulente SEO direi che la strada è quella di migliorare i contenuti, migliorare le performance del nostro sito e soprattutto concentrarsi su contenuti provenienti dalla nostra esperienza e quindi di valore.
per informazioni contattami.